Estesa complessivamente 206,87 ettari, comprende parte dei territori di Ribera e Cattolica Eraclea. Il Fiume Platani (Halykos per i greci) nasce dal Monte Cammarata e sfocia in prossimità dello splendido promontorio di Capo Bianco. La Riserva, istituita nel 1984 e comprendente le anse terminali del fiume ed un lungo tratto di spiaggia, favorisce la conservazione della popolazione ornitica che popola la foce, la ricostituzione della macchia mediterranea, nonché delle associazioni vegetali alofite e della fauna dunicola.

La fascia più litoranea della Riserva costituisce un ambiente molto ostile per la gran parte delle specie vegetali presenti nell’entroterra; il suo sabbioso fortemente instabile e permeabile, il vento carico di salsedine sono i principali fattori limitanti. Si diffondono in questo ambiente, invece, la santolina delle spiagge, la salsola, la calcatreppola marina e il giglio marino che si distingue per i suoi profumati e vistosi fiori bianchi. Alle spalle della spiaggia si estende una lunga formazione dunale su cui oltre alle piante erbacee pioniere, prime insediate per fissare la struttura ed innalzare il profilo della duna, crescono rigogliosi cespugli di tamerici (Tamarix sp.) e di ginepro (Juniperus oxicedrus). Più all’interno della foce, in direzione nord-ovest, si trova un rimboschimento di acacie, pini mediterranei, miopori ed eucalipti, con sottobosco di macchie di lentisco e asparago pungente. Oltre alle Riserve sopra descritte, luoghi ideali per trascorrere momenti di relax ascoltando i suoi della natura, esistono nel distretto alcune aree attrezzate ricadenti in boschi gestiti dall’Azienda Foreste Demaniali.

Queste aree, al pari delle Riserve, sono oggetti di un flusso di visitatori che li raggiungono per fare pic-nic ed altre attività ricreative. La presenza di queste strutture ricreative consente a numerose famiglie, che vi si recano ogni fine settimana, provenienti prevalentemente da comuni della parte occidentale dell’Isola, di trascorrere alcune ore piacevoli a contatto con la natura, unendo alla funzione ricreativa vera e propria, quella educativa relativamente agli aspetti ambientali ed in particolare verso il bosco. Le aree, inoltre, sono meta di gite scolastiche organizzate. Le aree attrezzate sono dotate di strutture da pic-nic, quali tavoli e bancali in legno e pietra, fontanelle servite di acqua potabile, barbecue e servizio legna da ardere (gratuito); vi si trovano inoltre servizi igienico-sanitari e giochi per bambini. Il Bosco Risinata, dall’omonimo località su cui sorge, è ubicato a circa 4 km dal centro abitato di Sambuca di Sicilia. Il paesaggio nel quale oggi si inserisce a pieno come uno degli elementi della sua modificazione, un tempo accoglieva al pascolo le greggi e gli allevamenti bovini. A partire dagli anni Cinquanta, l’Azienda Foreste Demaniali ha impiantato nell’area essenze di pino domestico, pino d’Aleppo, cipressi, etc…; pertanto oggi gli alberi che vi si trovano sono disetanei ed accolgono nel sottobosco leccio, roverella e palma nana. I quattro ettari di superficie adibiti ad area attrezzata, ubicati a un’altitudine di circa 360 metri s.l.m., rappresentano solo una piccola parte del paesaggio collinare del luogo; a poca distanza, infatti, altre colline del territorio di Sambuca di Sicilia sono ricoperte da alberi, le cui chiome si specchiano nel Lago Arancio rendendo il paesaggio molto suggestivo; la superficie boscata complessiva di 1.517 ettari, di cui il 114 di recente forestazione.

I numerosi sentieri consentono facilmente di effettuare escursioni anche in riva al lago. L’area, che ha una capacità ricettiva di circa 120 persone, è aperta al pubblico dal Lunedì dell’Angelo al 30 Ottobre, per tutti i giorni della settimana; nel restante periodo dell’anno l’accesso è consentito, ma non sono garantiti i servizi da pic-nic (es. servizio legna). Nel territorio di Caltabellotta, ad una altitudine di circa 500 metri s.l.m., su una superficie boscata con pino d’Aleppo e pino domestico, si trova l’area attrezzata Cannaria-Ficuzza avente una capacità ricettiva di circa 130 persone. L’ambiente è molto fresco e suggestivo e consente ad un elevato numero di visitatori di trascorrere momenti di relax anche durante le giornate più calde dell’estate. L’area è fruibile anche da portatori di handicap ed è percorribile con biciclette. Nel territorio di Menfi e Montevago si trova il Bosco Magaggiaro, costituito prevalentemente da conifere, anch’esso dotato di area attrezzata di recente realizzazione, al cui interno imponenti esemplari di quercia creano un ambiente naturalistico interessante e reso più completo dal sottobosco popolato da lepri, istrici, coturnici, beccacce e corvi. A pochi chilometri da Ribera si trova il Monte Sara, rimboschito con pini mediterranei con presenza nel sottobosco di palma nana. Qui è stata realizzata un’area attrezzata da cui è possibile ammirare le vallate dei fiumi Magazzolo e Platani. In prossimità del comune di Burgio, nel Bosco di Sant’Adriano, si trova invece l’area attrezzata denominata Menta, realizzata in un impianto di pini mediterranei misto a lecci naturali, la cui funzione è stata di preparare il suolo alle specie quercine che già si stanno insediando.

Si tratta sicuramente dell’area boscata con maggiore valore naturalistico, infatti ricade all’interno della Riserva Naturale Orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio. Percorrendo i sentieri all’interno del bosco si possono effettuare escursioni sino ai ruderi del Monastero di Sant’Adriano che ha dato il nome al complesso boscato. Ai siti sopra descritti si aggiungono altre aree boscate, molte delle quali con importante funzione di protezione del suolo, che si trovano nelle contrade di San Giovanni e Monte Arancio, in territorio di Sambuca di Sicilia, del Monte Ferriato in territorio di Montevago, e nelle aree limitrofe delle località Pierderici, Tardara e Cirami in territorio di Sciacca. L’eterogeneità ambientale del distretto ha determinato la presenza di ben individuate nicchie ecologiche che permettono la sopravvivenza di particolari specie animali. Tra queste troviamo la volpe, la donnola, il coniglio selvatico, la lepre, etc…; così per certi corvidi e per molte specie di falconi formi che trovano adeguato rifugio nelle rocche calcaree presenti nell’intero areale. Sono invece presenti, in quasi tutta l’area, la martora, il cinghiale e l’istrice. La presenza di uccelli predatori attesta indirettamente l’esistenza di una fauna minore di cui essi si nutrono: topi, lucertole, serpi, bisce, rospi, piccoli passeriformi, etc… Tra gli uccelli stanziati vanno ricordati la poiana, il gheppio, il barbagianni, la civetta, etc… È ormai rara la coturnice, sottospecie endemica siciliana della più nota pernice; abbastanza comuni sono invece il piccione selvatico, la gozzo, la taccole, la cornacchia grigia, la ghiandaia, il colombaccio, specie ben adattate anche nelle aree più degradate.

Possiamo trovare qualche corvo imperiale e durante la migrazione primaverile anche l’upupa. Numerose sono inoltre le specie di appseriformi, granivori e insettivori, che popolano gli spazi aperti e aridi: la cappellaccia, il calandro, il saltimpalo, il beccamoschino, l’usignolo, lo scricchiolo, la ciandarella, cianciallegra, la capinera, il merlo, etc… Nella Riserva Naturale Foce del fiume Platani la fauna è rappresentata da numerose specie di volatili, di cui alcuni migratori. Nella stagione primaverile e autunnale sono frequenti le visite di garzette, volpoche, aironi, chiurli, codoni e marzaiole, mentre in quella invernale è possibile osservare fratini, beccapesci e gabbiani reali. Tra le specie che nidificano si ricordano: la cannaiola, il pendolino, la folaga e talvolta anche il cavaliere d’Italia; nelle anse del fiume trova posto anche la biscia dal collare. Anche in prossimità del Lago Arancio stanziano numerose specie di uccelli: sono stati registrati circa 65 specie, di cui 43 nidificano nell’area, e precisamente 34 sono stazionarie, mentre 9 sono migratrici che vengono dall’Africa. Tra le 65 specie finora accertate se ne contano 10 (cormorano, cicogna bianca, garzetta, airone bianco maggiore, falco di palude, albanella minore, grillaio, lanario, calandrella e calandro), per le quali dovrebbero essere previste misure speciali di conservazione per garantire la sopravvivenza e la riproduzione nell’area. La cicogna bianca nidifica nell’area dal 2000, dopo aver tentato la riproduzione a partire dal 1993. Alle spalle del Lago Arancio domina il Monte Genuardo dove resistono alcune coppie di gracchio corallino, capo vaccaio e nibbio reale; sono presenti inoltre l’arvicola del Savi, il quercino e i piccoli roditori. Dal rumore tambureggiante si scopre il picchio rosso e il rampichino. L’area costiera, oltre che dai gabbiani, è frequentata da svariate specie di uccelli stanziali e migratori: “…si possono, così, osservare beccacce di mare, voltapietre, gallinelle d’acqua, tuffetti, folaghe, pendolini e, non di rado, anche alcuni gruppi di aironi”. Sulla parte alta della costa nidificano l’occhiocotto, lo zigolo nero, il fanello e la sterpazzola di Sardegna.