Il centro termale più importante nel territorio è quello di Sciacca, il cui bacino ha origini antichissime ed è molto ricco di risorse. Ai visitatori resta sicuramente impresso nei ricordi il Nuovo Stabilimento delle Terme, sito su un promontorio a strapiombo sul mare, un edificio liberty risalente agli anni Trenta, dalle linee morbide e armoniose che si snodano lungo arcate, pinnacoli, nicchie e fontane. Le Antiche Terme, restaurate e in attesa di riprendere il loro regolare funzionamento, si trovano invece nella Valle dei Bagni, poco lontano dal mare e conservano intatto il fascino dell’antica struttura ottocentesca. Il bacino termale di Sciacca è costituito da diverse tipologie di acque: quelle sulfureo-ipertermali, ricche di idrogeno solforato, che fuoriescono delle Terme; le acque salso-bromo-iodiche, che fuoriescono a 32 °C e sono utilizzate nelle Piscine dei Molinelli; oltre a queste si ricordano le acque bicarbonato alcaline detta “acqua santa”, l’acqua ferruginosa, l’acqua solfata detta “acqua delle palme” ed altre dette “acqua santa”, l’acqua ferruginosa, l’acqua solfata detta “acqua delle palme” ed altre dette “acqua degli occhi”, “acqua di Fontana Calda”, ormai scomparse ma interessanti per il valore storico. In realtà il bacino termale di Sciacca comprende anche lo Stabilimento delle Stufe Vaporose di San Calogero, sul Monte Kronio, dalla cui vetta che domina Sciacca si gode un panorama vastissimo: da Capo Lilibeo e Capo Bianco, dall’Isola di Pantelleria alla Cresta di Caltabellotta. Oggi sono chiamate Stufe di San Calogero dal Santo eremita che per trentacinque anni vi compì guarigioni miracolose ed al cui onore sorge un pregevole santuario secentesco con annesso convento di frati.

Tali grotte vengono tuttora usate, inglobate in uno stabilimento elegante e funzionale e sono costituite da un gruppo di caverne naturali, le cui principali sono: l’Antro di Dedalo, con diciotto sedili scavati nella roccia, la cui sistemazione ed ideazione viene fatta risalire all’eroe greco, la Grotta degli Animali, dove si curava il bestiame, la Grotta del Santo e l’Antro Fazello; all’interno, l’atmosfera satura di vapore acqueo raggiunge la temperatura di circa 40 °C. la cura essudato ria è indicata principalmente per i dolori reumatici. Frequentate da millenni, le grotte vaporose situate sul versante meridionale del Monte Kronio (o Monte San Calogero) sono le più antiche di cui si ricorda una utilizzazione benefica. Secondo il racconto di Diodoro Siculo, esse furono opera di Dedalo, il più famoso architetto dell’antichità giunto in Sicilia per sfuggire all’ira di Minosse, re di Creta, che le adattò a luogo di cure termali. A San Calogero, invece, è attribuito il merito di averle riutilizzate dopo un periodo di totale abbandono. In realtà, furono già abitate in età neolitica misteriosamente abbandonate attorno al 2000 a.C. Di quest’epoca sono stati ritrovati vasi decorati dell’antica cultura di Stentinello. Nel VI secolo i coloni greci, ritenendo sacro il luogo, iniziarono lo sfruttamento dei poteri salutari dei vapori. Gli scavi effettuati a partire dal 1959 sono una testimonianza dell’esistenza di un’intensa vita nelle grotte nel periodo neolitico, quando l’uomo viveva di cibi che lui stesso produceva (grano e legumi) e dei prodotti degli animali che allevava (ovini, bovini e suini).

Questo popolo, che gli archeologici chiamano “della ceramica impressa” viveva in villagi e probabilmente frequentava le grotte come riparo, ma anche per motivi di culto, considerando divino il fenomeno vaporoso. Lo sfruttamento delle acque, a scopo terapeutico, risalirebbe invece all’epoca dei coloni greci della vicina Selinunte che iniziarono lo sfruttamento dei poteri salutari di questi vapori e successivamente dei Romani, veri realizzatori di una cultura termale, che li chiamarono Thermae Selinuntine. Le testimonianze di Arezzo, Fazello, Cluverio ed altri storici, ci informano che i bagni e le stufe di Sciacca ai tempi dei Normanni, degli Aragonesi e anche nei secoli successivi, furono altamente reputati per le loro virtù terapeutiche e frequentate dagli stessi sovrani con grande giovamento per la loro salute. Le grotte sono originate dal fenomeno carsico, ovvero dallo scioglimento delle rocce calcaree dovuto allo scorrere delle acque piovane. Oggi nelle Grotte di San Calogero si pratica l’antroterapia, che consiste nello stare per circa 20 minuti all’interno delle grotte, dove si respira un’atmosfera satura di vapore acqueo e gas ad una temperatura che va dai 38 ai 42 °C. L’effetto che si produce è una vasodilatazione periferica generalizzata ed una sudorazione con stimolazione del ricambio. Contemporaneamente si pratica un’inalazione con effetti anche sulle mucose dell’apparato respiratorio.

Questa terapia si applica in genere per le malattie dell’apparato locomotore e le broncopatie croniche. Diverse sono le caratteristiche delle acque che scorrono nel sottosuolo di Sciacca e le loro proprietà curative, la più importante è l’acqua sulfurea fuoriuscente dalla Valle dei Bagni, che convogliata nell’antico stabilimento termale alimenta delle vasche dove viene posto il fango a maturare, utilizzato per la fangoterapia. Nello stesso luogo sgorga la sorgente dell’Acqua Santa, un’acqua minerale che stimola la diuresi. Poco distante dalla Valle dei Bagni è stata aperta una struttura ampia e moderna, lo stabilimento dei Molinelli, ove in diverse piscine sono state convogliate le acque salsobromoiodiche, della vicina sorgente, indicate per problemi dermatologici. Nel nuovo Stabilimento delle Terme si praticano diverse terapie, che riguardano principalmente le malattie dell’apparato osteoarticolare, dell’apparato respiratorio, dell’apparato genitale femminile, della cute e le malattie di orecchio, naso e gola. Lo stabilimento dispone di diversi reparti, dove si effettuano: fanghi e balneoterapia e massaggi, terapia inalatoria, insufflazioni timpaniche, irrigazioni vaginali, docce cutaneo facciali, fisiochinesiterapia e palestra, piscina per la riabilitazione motoria. All’esterno dello stabilimento si trova un parco verde dove si trova anche una piscina coperta alimentata con acqua sulfurea, aperta al pubblico.

Da quanto detto è evidente l’importanza di questo ricco patrimonio idro-termale, che fa di Sciacca una stazione termale la cui efficacia è attestata da molti studiosi in diversi trattati e che merita di essere valorizzata per far sì che la cittadina ed il suo hinterland possano realmente trarre beneficio dalla vocazionalità turistica che la natura e le vicende geologiche le hanno riservato. Le Terme di Sciacca non sono le uniche esistenti nel territorio del distretto, infatti anche nel territorio di Montevago, in un’area di aperta campagna, nelle vicinanze del Fiume Belice, sorge un centro benessere denominato Terme Acqua Pia; in esso una piccola cascata di acqua termale, che sgorga a temperature di 40 °C, alimenta l’antica vasca detta “vasca delle donne”, dove è possibile emulare piacevolmente gli antichi romani. Presso il centro benessere Terme Acqua Pia si possono effettuare trattamenti di fangoterapia, inalazioni e aerosolterapia; il centro è attrezzato anche di palestra, idromassaggi e sauna. L’acqua della sorgente è mineralizzata, nonché ricca di boro e fluoro e si classifica tra le acque solfato-calcico-magnesiache. Per le terapie è utilizzata l’acqua termale con i fanghi ed il vapore naturalmente prodotti dalle sorgenti e già ricche di solfati e sali minerali. “Dal punto di vista idrogeologico l’area è caratterizzata da formazioni di copertura a base di argille marnose impermeabili rispetto a quelle mesozoiche più profonde, che sono invece vie di facile percolazione per le acque ivi circolanti. La sorgete Acqua Pia si trova in corrispondenza di un punto di rottura di una spessa coltre impermeabile che ricopre tale substrato mesozoico”. Si tratta in definitiva di un’antica fonte posta all’interno di un parco verde, la cui importanza è legata sia alle proprietà terapeutiche sia a quelle estetiche e rilassanti.