“Tutti al pascolo” sabato 4 domenica 5 maggio 2013 al Mandrarossa Tour di Menfi in Sicilia. Enoturismo, enogastronomia tra pecore, capre e pastori. Dalla mungitura alla preparazione della Vastedda del Belice per degustare i piatti del territorio ed i vini Mandrarossa.

Dal latte al formaggio

Nel processo di produzione del formaggio la prima operazione è l’aggiunta, al latte crudo riscaldato, del “caglio”, una sostanza preparata utilizzando uno dei quattro stomaci degli animali ruminanti (vitelli, capretti o agnelli), essiccato e stagionato.
Il caglio agisce provocando la coagulazione della caseina ed ottenendo una massa granulosa detta “cagliata” che contiene anche i grassi, i sali minerali e le vitamine presenti nel latte.
La cagliata viene “rotta” immergendo in essa degli attrezzi, di varia forma a seconda del grado di sminuzzamento che si vuole ottenere.
Terminata la fase di rottura la cagliata viene separata dalla parte liquida rimasta, il “siero”, e lavorata con tecniche diverse a seconda del tipo di formaggio che si vuole produrre.
Il siero, riscaldato fino alla temperatura di 80°C circa, viene utilizzato per la preparazione della ricotta.

Gli aspetti nutrizionali del formaggio

Il formaggio è un alimento caratterizzato da elevato valore nutritivo, poiché mantiene tutte le proprietà del latte. I grassi presenti nei formaggi, in quantità diverse a seconda del tipo, contribuiscono a renderlo un alimento molto energetico.
Altri principi nutritivi contenuti nei formaggi sono le vitamine ed i sali minerali, in particolare calcio, fosforo e sodio.

La Vastedda della Valle del Belice

E’ un formaggio fresco, a pasta filata, prodotto tradizionalmente nei mesi estivi con latte di pecora intero, crudo per sfruttare le elevate temperature che favoriscono l’acidificazione naturale.
La Vastedda della Valle del Belìce è facilmente riconoscibile grazie alla forma piccola e piatta, simile ad una focaccina, dal colore avorio, mentre al gusto esprime freschezza ed una leggera acidità.
La Vastedda è un’eccellente fonte di princìpi nutritivi, soprattutto proteine, vitamine liposolubili e sali minerali. Il suo contenuto proteico risulta superiore rispetto alla media di altri formaggi ovini freschi, ciò è dovuto alla particolare tecnica di lavorazione, che causa il dilavamento del grasso durante il processo di filatura della pasta ed il conseguente aumento, a parità di peso, delle proteine presenti, con una spiccata leggerezza del formaggio e una maggiore digeribilità, grazie anche alla presenza di fermenti lattici vivi.

A garanzia della tipicità e del sistema di lavorazione tradizionale, per questo prodotto già Presidio Slow Food è stata riconosciuta anche la Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.).